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Era opinione comune che i sabba fossero occasioni importanti, in cui le streghe incontravano il diavolo per adorarlo, riceve istruzioni e abbandonarsi a orge di ogni genere. Migliaia di donne affermano di avervi preso parte, quando stavano invece dormendo nei loro letti. Le confessioni venivano estorte con la tortura.
Alcune donne confondevano le proprie fantasie e paure con la realtà, altre volevano vendicarsi di qualcuno. Spesso un’imputata era costretta a denunciare altre partecipanti al sabba. Le descrizioni di ciò che vi accadeva erano molto varie, ma la sostanza era abbastanza costante.
Si riteneva che il sabba si svolgesse regolarmente il 31 ottobre, il 30 aprile e ognuna delle quattro festività pagane che erano assorbite nel cristianesimo. Il numero dei partecipanti era lasciato alla fantasia dei cacciatori di streghe.
"Una madre mise a dormire la propria figlioletta di appena un mese, nel proprio letto, fra lei e suo marito. Verso mezzanotte si accorse che la piccola era sparita, così si mise a cercarla e la trovò che dormiva serenamente sotto il letto. La madre scolvolta per l'accaduto, non riuscendo a trovare una spiegazione, la prese e la rimise fra nel proprio letto.
L'indomani raccontò il fatto alla sucera la quale le disse che non avrebbe dovuto prendere la bambina da terra per non fare adirare le "Belle Signore"…
Alla bambina di questa storia non accade nulla sul momento, infatti cresceva bella e sana. Quando però mise i primi dentini, le spuntarono prima gli incisivi superiori, i mascellari, piuttosto che gli incisivi mediali superiori, i mandibolari, che precedono nella dentizione normale, gli incisivi mascellari.
Una donna anziana, osservando la bambina esclamò costernata: Ih, Bedda Matri! Sunu i chiovi du tabutu!!!" (Oh Madonna! Sono i chiodi della bara!!!).
Sembrò una premonizione: infatti, all'età di cinque anni la bimba morì di spavento, quando all'asilo, tenuta da religiose, fu messa per castigo in isolamento totale dalla reverenda madre, in uno sgabuzzino piccolo e buio per molte ore".
Fonte: Vittorio Malfa, «Maghi, Streghe e malìe nel cuore di Sicilia».
Streghe e demoni presenziano alla magica ed inquietante notte di San Giovanni, metamorfosi delle antiche divinità romane e di quelle dell'area celtica, a cui sembra rimandare l'albero del noce, sacro presso questo popolo, dedito anch'esso a riti solstiziali. La festa del santo cade infatti nel solstizio d'estate; solennizza la nascita di S. Giovanni Battista, annunciatore del Cristo, nato invece nella mezzanotte del 24 dicembre, nel solstizio invernale. Potrebbe anche collegarsi al passaggio dei morti, che gli antichi vedevano in questo periodo di transizione delle stagioni, momento critico dell'anno. Presso i Romani, come testimonia Plinio il Vecchio, era festa simile ai Saturnali: cadeva il divieto del gioco d'azzardo e la popolazione si scatenava nel canto e nel vino.
Comanda a tutti gli Osti e Bettolieri che nella vigilia di detto Santo debbano tener serrate le loro Osterie e Bettole dalle tre ore della notte alle dieci del giorno seguente..." Ma questo divieto non impedì l'usanza della festa per tutto l'Ottocento, fino a che nel 1872, dopo due anni dalla presa di Roma, i governanti proibirono la festa notturna all'aperto, senza però chiudere le osterie, dove in realtà la festa aveva luogo tra lo scampanio dei campanacci scaccia-streghe, i canti, il vino, il gioco della morra, mangiando le tradizionali lumache, in realtà simbolo lunare che indica la rigenerazione periodica con i suoi cornetti e appare e scompare nel suo guscio, così come la luna nel cielo.
La festa venne arricchita nel secolo scorso di un concorso musicale di canzoni romanesche, inaugurato nel 1891.
Il Malleus maleficarum, pubblicato nel 1486, fu il più popolare fra i manuali per cacciatori di streghe durante il XVI e XVII secolo. La sua stesura si deve a due frati tedeschi, Jacob Sprenger e Heinrich Kramer, persecutori d’eretici. Il Malleus forniva un avallo teologico alle superstizioni più grottesche e portò alla tortura e alla morte di migliaia di innocenti, soprattutto donne. Alle streghe si attribuiva un forte influsso sulla sessualità, e spesso le si riteneva responsabili di causare infatuazioni inopportune, impotenza e sterilità.