Si tratta di un piccolo altipiano orientato NO-SE di 684 m. di altezza al cui versante sud-orientale scorre il torrente Furma che scende a ingrossare le acque del torrente Olivo di Montagna di Marzo. Il terreno sul pianoro è sabbioso con qualche affioramento calcarenitico.
Nell’aprile del 1994 venne segnalata dal Gruppo Archeologico piazzese in contrada Balatella la presenza di un sito archeologico su un pianoro a poco più di 2 km. a NE in linea d'aria dalla Montagna di Marzo. Il sito è reperibile al foglio 268 Quadrante II, Orientamento NO, Friddani. Da una indagine superficiale è stato possibile notare che la zona ha subìto, in epoca relativamente recente, varie "visite" di scavatori di frodo. Sono state notate tracce di materiale fittile povero accanto ai vari scavi e qualche residuo di ossa umane.
Nella parte meridionale dell'altopiano si nota una depressione profonda poco più di 1 mt. e di diametro di circa 20 x 15 mt. dove è stato possibile individuare una sezione circolare di muro di circa 5 mt. di lunghezza riferibile a un’abside. Due tombe a cassa sono visibili di cui una ancora parzialmente coperta da lastre.
La zona è cosparsa di materiale fittile grossolano, di alcuni piccoli frammenti di lastra di marmo bianco e di pietre da costruzione. Tutt'intorno alla depressione si sono potuti contare una decina di grossi conci squadrati di tufo, più o meno affioranti di cui sarebbe interessante chiarirne la presenza e l’eventuale uso o riuso.
La scoperta più interessante è stata quella di un grosso frammento triangolare calcarenitico (cm. 37x45x54 circa) che presenta in una delle superfici una iscrizione incisa in alfabeto greco maiuscolo, mentre in un altro lato è malamente visibile un rilievo a forma di U capovolta di cm.25 di h. Il concio era spezzato e faceva parte di un altro grosso frammento che gli stava accanto. I due frammenti sono stati recuperati dalla Soprintendenza.
La restante parte dell’altopiano sembra adibita a necropoli tardo-romana, ma nessuna ricerca scientifica ad oggi è stata effettuata.