Le notizie riguardanti l’anno di edificazione del Palazzo Vescovile sono discordanti. Infatti mentre il Roccella data la sua costruzione nel 1640, Antonio Ragona riporta tale edificazione al 1614. Notizie storiche riportano inoltre che il palazzo fu costruito seguendo il progetto di Giandomenico Gagini, padre di Antonio Gagini, in quel periodo a Piazza Armerina per un sopralluogo alla fabbrica della Cattedrale.
L’edificio ricevette nei secoli molteplici riadattamenti. Nel XVIII secolo fu sede dei vescovi di Siracusa durante le loro visite pastorali, mentre dal 1817 al 1867 fu sede dei primi vescovi della Diocesi di Piazza Armerina. Dopo la sede vescovile fu trasferita nell’antico convento dei Domenicani.
Il Palazzo Vescovile è stato recentemente restaurato e adesso si presenta come una delle più belle ed eleganti costruzioni storiche di Piazza Armerina. L’asse verticale che si trova al centro della facciata è tipicamente barocco, con l’arco che sovrasta il portale riccamente decorato con fini ornamenti. Sotto il balcone centrale è possibile ammirare lo stemma araldico in cui sono raffigurati un’aquila e il volto di un puttino.
L’ingresso del cortile è coperto da una volta a botte ed è pavimentato con pietra arenaria. Dal cortile a cielo aperto si accede ai locali che un tempo ospitavano le cucine,dalle quali tramite una scala in legno si accedeva all’ammezzato adibito a dispensa, e le stalle.
Sito in Piazza Garibaldi, accessibile al pubblico su richiesta. La facciata tardo barocca del Palazzo di Città, costruita con il contributo del popolo e quello cospicuo del Marchese Luigi Trigona della Floresta, è costituita da due ordini di lesene, formate da elementi in pietra da taglio, che contengono dei parametri in mattoni crudi. Nella parte inferiore, interposti tra le lesene, risaltano il grande portale in arenaria sormontato dallo stemma della città e due finestroni a frontespizio arcato. La parte superiore è caratterizzata da tre ampi balconi comunicanti tra loro attraverso un ballatoio con ringhiera a “petto d’oca” in ferro battuto; a definire la facciata è un particolare elemento decorativo contenente un orologio.
Il Teatro Garibaldi risale al 1905, frutto del progetto di G. Pasterelli con un'elegante facciata in arenaria. Di recente restaurato, ci appare in tutta la grazia dei suoi tre ordini in palchi a ferro di cavallo, i suoi affreschi e con il fascino dei teatri di quel periodo. Oltre ad importanti manifestazioni, non solo teatrali, oggi il teatro è anche adibito a cinema.