E' naturale che il visitatore della villa imperiale del casale si chieda chi mai sia stato il proprietario di questo meraviglioso complesso monumentale. Se lo sono chiesti anche gli archeologi che si sono occupati del monumento proponendo ognuno un nome diverso, cosicché, allo stato attuale, nessuno di essi può essere considerato certo. Questo ha dato modo ad alcuni pseudo studiosi di avanzare tesi che mettono in dubbio la destinazione stessa di tutto il complesso a Villa, vedendo in esso: chi una monumentale Terma Pubblica; chi il centro di raccolta e smistamento di truppe per guerre in Africa; chi una sorta di lupanare, intravedendo nelle foglie d'edera mosaicate nei pavimenti, simboli fallici e nelle ragazze in Bikini prostitute impegnate in discipline sportive.
Il ritrovamento, poi, delle ville romane di Patti e del Tellaro, ha indotto questi ad affermare che la Villa del Casale non è più un unicum e se poi a queste si aggiungono le scoperte recenti (in attesa di scavo) nelle contrade Ceraci e Liano, ecco che quella del Casale diventa una delle tante ville costruite da grossi Latifondisti ritiratisi in campagna ad amministrare i propri fondi. Ma proprio il ritrovamento di queste ville, che non reggono il confronto con quella del Casale, dovrebbe far capire loro la grandezza e l'importanza di quest'ultima la cui sequenza assiale Peristilio Ambulacro Basilica, il Signum Imperiale, l'Arco di Trionfo e la Rota di Porfido sono segni di regalità che rafforzano la tesi imperiale.
I nomi del probabile proprietario che più ricorrono nelle varie edizioni scientifiche sono: Aradius Valerius Populonius, Governatore di Sicilia durante il Periodo di Costantino; Caeionius Rufius Albinus, la cui madre era imparentata con i Postumii, proprietari della villa rustica del II sec. d.C. su cui sorge la villa del casale (durante lo scavo, nella zona della basilica furono trovati due mattoni di reimpiego con bolli dei "Claudi Postumii"; Maximianus Herculios, imperatore che governava l'Italia, la Sicilia e parte dell'Africa durante la famosa Tetrarchia.
Gli studiosi, basandosi sul tipo di ceramica rinvenuta sotto i pavimenti, sul vestiario delle figure mosaicate, sulle monete bronzee con l'effigie di Massimiano e su alcuni frammenti di iscrizione che alludono all' imperatore Maximianus, hanno datato la costruzione della villa tra la fine del III sec. d.C. e l'inizio del IV, in pieno periodo Tetrarchico,
Dopo lettura del programma iconografico dei mosaici, è stato proposto quale proprietario della villa Maxentius, figlio di Maximianus, proclamato imperatore nel 305 d.C. e morto nel 312 d.C. sul ponte Milio nel tentativo di sconfiggere suo cognato Costantino.
Il Proprietario
Villa del Casale
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