Dopo aver concluso nel 1998 uno studio di superficie sul sito di Monte Manganello e Cozzo Comune il Gruppo Archeologico “Ibla Erea” di Piazza Armerina ha incominciato ad occuparsi delle colline adiacenti per cercare di fornire un contributo basale originale alla conoscenza della distribuzione delle popolazioni indigene preistoriche nel centro della Sicilia che, in effetti, è stata poco o affatto studiata.
L’altura di Rametta sembrava adatta all’osservazione per una sorta di contiguità con il gruppo montuoso di Manganello rappresentando con esso uno spartiacque tra il bacino del fiume Salso e quello del fiume Gela.
- qualche centinaio di frammenti tra lame, punte, raschiatoi, scarti di lavorazione, un corno di terracotta di incerto uso;
- tre frammenti di pisè d’argilla (a ridosso del riparo roccioso);
- due pezzi di fuseruola fittile (una quasi intera, ma fortemente bruciacchiata, aveva accanto frammenti ossei bruciati e denti animali;
- due ciottoli di calcarenite usati come percussori;
- alcuni frammenti di macinelli in materiale lavico e in calcarenite (uno, intero, conserva su un lato una impregnazione di ocra); tre manici di terracotta di cui due con tracce di colore rossastro;
- vari cocci di ceramica con tracce di disegno a linee rette o a zig-zag nere su fondo rosso;
- un frammento di ascetta votiva rossastra finemente lavorata (trovata lungo il ripido versante ovest);
- un fondo di anfora presentante un foro di uscita praticato a crudo (a ridosso del riparo roccioso).
Il sito preistorico non pare sia esteso alla cima del monte dove invece è facile indovinare un piccolo borgo o quantomeno un grosso posto di vedetta di periodo medievale suggerito sia dal nome stesso che dalla disseminazione di significativi reperti.