La tecnica in uso è ancora fondata sulla produzione manuale, in una evoluzione continua attraverso i secoli che ha investito come variante solo i leganti di sottofondo, migliorandone la qualità e la resistenza, ed adeguandoli alle contemporanee esigenze tecnologiche.
Metodo diretto
Quando il lavoro viene eseguito direttamente sul posto, si applica il cosiddetto metodo diretto, che consiste nel creare un sottofondo adeguato formato da cemento e legante, sul quale vengono inserite a mano le tessere.
Pregi di questa tecnica:
Si vengono a creare varie inclinazioni che riflettono meglio la luce (molto importanti nell'arte bizantina);
Il mosaicista lavorando sul posto, si rende perfettamente conto della luce alla quale il lavoro è esposto e del particolare effetto degli ori.
Metodo indiretto
Le tessere capovolte vengono incollate ad una ad una su tela o su fogli di carta.
Successivamente sui pannelli viene pressato un impasto umido e, avvenuta la presa, si toglie la carta o la tela che copriva il mosaico, dopo averla inumidita con spugnature.
Pregio di questa tecnica è il risultato di superfici perfettamente piane, la velocità d'esecuzione e, quindi, l'economicità.
Il metodo indiretto è utilizzato per le realizzazioni industriali.
Metodo diretto su stucco provvisorio
Può essere utilizzato sia per le realizzazione di un mosaico ex novo, sia per copiarne uno già esistente, sia, infine, per il restauro (tecnica "a strappo").
1) Realizzazione di un mosaico ex novo
Per questo metodo sono necessari due operazioni:
- La preparazione in laboratorio;
- L'applicazione sul posto.
Dopo aver disteso e livellato l'impasto di calce e sabbia su una tavoletta, si applica su questo la velina, che aderendo, lascia i tratti dell'immagine ricalcata.
Successivamente il mosaicista applica le tessere e terminato il lavoro, stende sul mosaico della colla idrosolubile e vari strati di garza. Asciugatasi la colla, viene strappato il mosaico e fissato sul supporto definitivo; quindi le tessere vengono ripulite con acqua e spugnature.
2) Realizzazione di una copia
Si procede come descritto al punto (1), ma la velina ricalca direttamente il mosaico da copiare.
3) Restauro di un mosaico
Se il restauro prevede il trasporto del mosaico in laboratorio si utilizza la cosiddetta tecnica "a strappo": si cerca di staccare il mosaico dal sottofondo attraverso "spade".
Si stende sul mosaico della colla idrosolubile e vari strati di garza.
Asciugatasi la colla, viene strappato il mosaico.
Fissato su un supporto provvisorio.
Le garze vengono asportate con acqua e spugnature e le tessere ripulite.