Le donne di Fuora non vanno confuse con le maliarde e le streghe, poichè secondo alcuni nel loro corpo non alberga un particolare spirito. Le donne di fuora vengono chiamate anche "belle signore".
Secondo la credenza, queste signore escono di casa la notte, non col corpo e lo spirito, ma solamente con lo spirito. Vanno a trovare gli spiriti degli inferi, le anime vaganti, per averne consigli, risposte e domande di cose future, secondo le richieste dei clienti. Era credenza che le "signore" costituivano una società di 33 potenti creature, le quali erano sotto la dipendenza di una mamma maggiore, che si trovava a Messina. Tre volte la settimana, le notti di martedi, giovedi e sabato uscivano in ispirito e andavano a concilio a Ventotene, per deliberare sulle fatture da rompere, le legature da sciogliere, i castighi o i premi da proporre contro o in pro di chi ha meritato il loro odio o il loro amore.
Chi voleva in casa una "bella signora" doveva prima della mezzanotte, ardere dell'incenso, foglie d'alloro e rosmarino. Il profumo chiama le belle signore al passare. Entrano per le fessure o per il buco della serratura, poichè sono spirito. Le donne di fuora non si lasciano vedere da nessuno, ma il loro passaggio è rivelato da sentori e da rumori impercettibili. Si vuole che le prime donne di fuora ricevettero la potenza direttamente dal demonio, a cui per contratto diedero l'anima. La credenza vuole che le doti di una donna di fuora devono essere la bellezza, il senso della giustizia, la virtù del silenzio e dell'ubbidienza alle decisioni prese insieme con le compagne.
Martin & C., Superstizione, stregoneria e magia del popolo siciliano